Antropometria

Perizie antropometriche

Il perito forense Salvatore Granata è disponibile per perizie antropometriche ai fini dell’identificazione delle persone, nel pieno rispetto della prassi (BPM – Best Practice Manual) pubblicate dall’ENFSI. L’antropometria forense impiega moderne tecniche digitale per effettuare le misurazioni delle principali strutture anatomiche del corpo umano, per comparare le corrispondenze anatomiche di una persona alle immagini registrate in una foto o in un video. L’antropometria ha un ruolo molto importante in ambito forense, dato che offre gli strumenti scientifici e tecnici necessari per effettuare le analisi comparative, riducendo al minimo gli errori che possono derivare da confusi o incerti riconoscimenti.

L’antropometria è oggi la tecnica di elezione nelle contese giudiziali, civili e penali, consente di mettere a disposizione elementi certi e misurabili di diverse variabili identificative. Nell’antropometria le tecniche di riconoscimento avvengono mediante misurazioni e profili conformazionali delle immagini riprese (tipicamente video e foto degli apparati di videosorveglianza), raffrontate con immagini analoghe rilevate ai fini della perizia giudiziale. La scienza utilizzata è la biometria, che permette di definire e classificare i parametri discriminatori del corpo umano, stabilendo i parametri per le analisi e l’interpretazione dei risultati.

  • Caratteristiche e proporzioni del volto
  • Altezza dell’individuo
  • Ampiezza di torace, spalle, addome

 

  • Profilo corporeo
  • Lunghezza degli arti
  • Eventuali difetti conformazionali e cinematici.

I dati conseguiti possono essere analizzati e comparati da uno specialista, con l’impiego di hardware e software, mettendo assieme competenze informatiche ed antropometriche. Vengono quindi utilizzate codifiche standardizzate stabilite dalla comunità scientifica, così che l’interpretazione sia il meno possibile soggettiva.

Definizione di Biometria

Dopo l’11 settembre 2001, l’attenzione dedicata alla biometria come soluzione per i diversi problemi è cresciuta. Oggi sono molti i Paesi che hanno scelto di utilizzare sistemi biometrici per motivi di sicurezza nazionale, ed anche contro i furti di identità. Questa tendenza ha fatto della biometria una componente importante delle applicazioni legate alla sicurezza. Con l’espressione “tecnologia biometrica” si fa riferimento a ogni tecnica che utilizza caratteristiche fisiologiche o comportamentali per distinguere una persona da un’altra. Fra i tratti biometrici fisiologici più comuni vi sono le impronte digitali, il disegno della retina, l’iride, la geometria della mano, le immagini facciali. I tratti biometrici comportamentali più comuni sono invece registrazioni vocali, firma, ritmo di battuta su tastiera. La biometria comportamentale include anche componenti fisiologiche.

Riconoscimento facciale per mezzo di algoritmi

Le immagini facciali sono, con ogni probabilità, la principale forma di misurazione biometrica tra quelle usate per identificare le persone. 

La cosiddetta “face detection” è il primo fondamentale passo in ogni sistema di riconoscimento facciale, artificiale o naturale che sia.

Riguardo l’impiego di tecnologie artificiali, sono processi di identificazione dei volti umani fatti con sistemi che eliminano i pixel che formano lo sfondo di una foto.

Oggi ci sono algoritmi sempre più evoluti che sono implementati per il sistema di riconoscimento facciali, che danno risposte sempre più efficaci.

Il sistema neurale rileva linee di simmetria, misura angoli e distanze, somma i singoli risultati e giunge ad una risposta affermativa se va oltre una soglia di attivazione predisposta, rifacendosi al processo neuronale biologico, i nostri sistemi di riconoscimento naturali.

Le condizioni in cui vengono prelevati i dati sono importanti per l’affidabilità degli stessi. I risultati del riconoscimento facciale per mezzo di algoritmi sono comunque sempre da valutare, dato che hanno un certo grado di precisione, ma sono tutt’altro che perfetti.

Fig. 02: Tracce di comparazione utilizzate nel flusso di lavoro degli algoritmi di riconoscimento facciale

Fig. 03: Tipologie somatiche fondamentali

Fig. 04: Principali caratteristiche antropometriche del maschio adulto e loro rapporti ideali.

Tipologie corporee: il somatotipo

Gli esseri umani, al di là delle somiglianze che li accomunano come membri della medesima specie, presentano un certo grado di variabilità biologica che contribuisce a far sì che siano diversi tra loro.

Ogni individuo si sviluppa, difatti, sulla base di un suo specifico programma genetico, anche se con modalità di crescita e schemi che sono comuni al biotipo nel suo insieme.

Allo studio dei fattori che regolano le caratteristiche e lo sviluppo dell’essere umano si è affiancato il tentativo di riconoscere dei criteri per raggruppare tra di loro individui simili e quindi ricondurre le differenze a talune tipologie di base.

La videoantropometria offre risposte alle istanze di identificazione personale che sono richieste in ambito giudiziario, in funzione di comparazioni metriche verificate.

Il somatotipo ideale identifica 3 classi fondamentali:

  • l’ectomorfo: caratterizzato da arti e muscoli lunghi e sottili, con ridotta massa grassa, poco predisposto ad immagazzinare grasso o a costruire muscolatura; delinea la tendenza di un soggetto al mantenimento di un corpo sottile, magro, longilineo e poco muscoloso.
  • il mesomorfo: caratterizzato da tronco solido, ossa di medie dimensioni, bassi livelli di grasso corporeo, vita stretta e spalle larghe. Questo somatotipo è predisposto a sviluppare la muscolatura, ma non ad immagazzinare grasso; i gradi di appartenenza di un soggetto al mesomorfismo delineano una tendenza allo sviluppo muscolare.
  • l’endomorfo: caratterizzato da una vita larga, deposito di grasso, struttura ossea robusta. L’endomorfo è predisposto a immagazzinare grasso, il soggetto ha la tendenza all’accumulo di lipidi.

Videoantropometria forense

I somatotipi fondamentali, combinati tra loro, costituiscono ogni individuo e lo caratterizzano come appartenente ad una specifica classe.

Il biotipo puro è poco diffuso, mentre il riferimento a variegate mescolanze di due o tre dei biotipi riguarda la maggioranza della popolazione.

In videoantropometria forense le caratteristiche del biotipo prevalente sono molto importanti per individuare le classi di appartenenza ed i relativi valori di comparazione.

Antropometria generale

I testi di antropometria considerano la misura della testa pari a 1/8 ÷ 1/7,5 circa dell’altezza generale del maschio adulto. In un soggetto alto 183 centimetri l’altezza della testa viene compresa fra 21÷22 cm. Tale considerazione è particolarmente importante nella valutazione della scena del crimine, per le misure complessive sulle altezze dei singoli coinvolti. Altra misura importante è data dalla larghezza dei fianchi e delle spalle e dai loro reciproci rapporti, che sono ottimi indicatori della conformazione fisica nelle verifiche di identificazione.

Riconoscimento e identificazione

Una importante distinzione tra identificazione biometrica e riconoscimento è dato dal fatto che il riconoscimento è un’attività cerebrale autonoma non sindacabile, importante per ogni essere vivente superiore. Il sistema cerebrale raccoglie le informazioni sensoriali, le analizza ed emette un segnale (negativo o positivo) di riconoscimento. Questo procedimento è oscuro nei suoi passaggi intermedi: entrano le informazioni ed esce il verdetto, senza che sia possibile indagare sulla procedura (è una black box). Il valore di tale riconoscimento è legato solo sulla valutazione sull’affidabilità di chi lo effettua e delle circostanze di scena del crimine. Per contro, l’identificazione è un procedimento che avviene con un documento intermedio contenente le informazioni biometriche del soggetto. Se queste informazioni sono corrispondenti l’identificazione risulta positiva; invece, l’identificazione risulta negativa se anche una sola delle misure biometriche risulta incongrua. La procedura è sindacabile nei vari passaggi, controllabile e rivedibile.

Il processo d’identificazione ha una valenza NON SIMMETRICA, cioè un’identificazione positiva non conferisce certezza, ma ha solo valore confermativo; mentre una identificazione negativa ha valore di esclusione consolidata e certa.

Bibliografia essenziale

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  • ENFSI – 2018: Best Practice Manual for Facial Image Comparison -ENFSI-BPM-DI-01 -Version 01 – January 2018