L’analista documentale dà un supporto alla giustizia in accertamenti su manoscritture e documenti. Si tratta di una delle specialità dell’ENFSI, la Rete Europea degli Istituti di Scienze Forensi, che ne incentiva la formazione e lo sviluppo, il miglioramento delle tecniche, dei metodi e delle pratiche. Il campo di competenza è diviso in due settori collegati: analisi delle alterazioni documentali e analisi della manoscrittura. L’analista documentale può intervenire in vari casi, come ad esempio:
I documenti cartacei manoscritti sono gli oggetti tipici delle analisi documentale forensi, che però sempre più includono anche file multimediali e sistemi di cifratura di messaggi, richiedendo pertanto specifiche estensioni di competenze. L’allargamento della comunicazione attraverso le nuove tecnologie ha ampliato notevolmente il campo di applicazione della perizia grafica che oggi include, ad esempio, anche l’analisi di dispositivi elettronici e di documenti multimediali. Sono necessarie competenze sempre nuove e aggiornate, relative a nuove forme di analisi che riguardano la crittografia e la codifica di documenti confidenziali, soprattutto nei contesti relativi a spionaggio politico e industriale.
Cass. IV Sez., 1688/00, 2123/00, 2139/00. «La ricerca della causa di un evento non deve avvenire con appello all’intuizione o all’immaginazione, ma in ossequio al principio di stretta legalità o di tassatività, facendo ricorso al modello generalizzante della sussunzione sotto leggi scientifiche, le uniche in grado di rendere solido l’accertamento del nesso, che proprio per questa garanzia di solidità sono denominate leggi di copertura […] possono essere sia leggi universali che leggi statistiche; quest’ultime si limitano ad affermare che il verificarsi di un evento è accompagnato dal verificarsi di un altro evento soltanto in una certa percentuale di casi […] una spiegazione statistica adeguata del singolo evento presuppone una legge statistica con un coefficiente percentualistico vicino a 100 e deve sfociare in un giudizio sul nesso di condizionamento di alta probabilità logica o di elevata credibilità razionale, dove alta ed elevata stanno a indicare un giudizio che si avvicina, al massimo, alla certezza.»
Non è possibile ottenere due firme identiche della stessa persona. Firme successive dello stesso sottoscrittore si presentano diverse. Per esempio, le firme sottoscritte con penne diverse e posizioni diverse possono presentare elevata variabilità in alcuni individui. Anche un forte stato emozionale può contribuire a produrre una firma innaturale, diversa. Così pure l’avanzamento dell’età ed il degrado neuromuscolare prodotto da talune patologie possono modificare l’aspetto della scrittura. Compito del perito grafico è individuare le caratteristiche della scrittura e della firma che riconducano alla medesima mano scrivente, confermando o escludendo elementi del falso in scrittura che colleghino le scritture certe e autografe alla scrittura contestata. La prassi condivisa individua in un manoscritto tre attributi sostanziali:
Dato che le firme sono prodotte spostando una penna su carta, la traiettoria del grafismo è considerata l’attributo più importante. Uno scritto, e in particolar modo una firma, sono prodotti dai muscoli delle dita, del polso, della mano e per alcuni anche del braccio. Questi muscoli sono controllati da impulsi nervosi che prendono origine nel cervello. Quando una persona decide di apporre la propria firma, questi impulsi nervosi agiscono con naturale automatismo, senza particolari attenzioni al dettaglio, formando un’impronta personale riconoscibile, in un ambito di naturale e spontanea variabilità.
È opportuno fare una distinzione fra la firma notarile, conosciuta come firma leggibile, che è sostanzialmente una scrittura del proprio nome secondo i canoni allografici appresi in epoca scolastica, e la firma personale, frutto della libera espressione e creatività del soggetto scrivente, non collegata ad alcun canone di intellegibilità. I due tipi di firma non sono comparabili.
Il nostro apparato cerebrale legge, ovvero interpreta la scrittura, in 2 dimensioni, mentre realizza l’atto scrittorio nello spazio delle 3 dimensioni. Ad esempio, un documento fotocopiato a prima vista può non essere distinguibile dall’originale, invece è molto diverso dall’originale su cui sono impresse le tracce di quella terza dimensione grafica, decisiva in una analisi documentale volta ad accertare l’effettiva genuinità della scrittura. L’aspetto tridimensionale lasciato dalla traccia sul foglio è importante per risalire alle caratteristiche singolari dell’autore della scrittura e di rilevante vantaggio per l’analista grafico giudiziario.
Le tecniche più valide nello studio della terza dimensione si basano sull’utilizzo della Spettroscopia Infrarossa a Luce Superradente, capace di deprivare la componente cromatica dell’inchiostro e di rendere così visibile e comparabile il solco della scrittura. Ulteriori informazioni sulla cinematica dello scrivente sono rilevabili dalle moderne tecniche d’indagine digitale con tavoletta grafica e software MovAlyzer, che danno informazioni obiettive spazio-temporali sulle grandezze esecutive di velocità, accelerazione, pressione e scatto, ignote e non controllabili allo scrivente e quindi esenti da vizi di mascheramento volontario.
La procedura consolidata nell’indagine grafica segue il seguente flusso operativo:
L’ENFSI è il network europeo di Istituti di Scienze Forensi, i cui esperti si confrontano annualmente al fine di uniformare le procedure operative, i principi qualitativi, i percorsi formativi e gli approcci metodologici delle discipline praticate nel settore forense, in modo da ottenere risultati affidabili, utilizzando al meglio le informazioni e presentare prove attendibili, nonché facilitare lo scambio di dati tra operatori del settore.
2. AMBITO DI APPLICAZIONE (pag. 5/76 estratto da: Best Practice Manual Ed.03 October 2020.)
Questo BPM è rivolto agli esperti del settore e presuppone una conoscenza preliminare della disciplina. Non è una procedura operativa standard e affronta i requisiti dei sistemi giudiziari solo in termini generali.
Dato che i termini “esame forense delle manoscritture “ e “grafologia” (o “Grafologia giudiziaria” o “Grafologia forense”) sono spesso confusi e considerati equivalenti (erroneamente), a volte anche all’interno della magistratura, è da sottolineare che c’è una chiara differenza tra loro. Sebbene entrambi si concentrino sulla manoscrittura (comprese le firme) e sul processo di manoscrittura, i quesiti a cui rispondono e i metodi che utilizzano sono completamente diversi.
L’esame forense delle manoscritture, così come molte altre discipline forensi, ha come fine l’identificazione delle persone sulla base delle tracce che lasciano. Così come nell’analisi forense del DNA o delle impronte digitali, l’identificazione deriva dall’unicità del genoma o dalla configurazione delle creste papillari, l’esame forense delle manoscritture si occupa di una traccia che rappresenta il comportamento neuromuscolare individuale di una persona. Questa disciplina non si occupa del rapporto tra le caratteristiche delle manoscritture e la personalità, poiché l’analisi dei tratti personali non ha alcuna rilevanza per l’identificazione dello scrivente.
La grafologia, invece, deduce i tratti del carattere o dell’intelligenza della persona dall’interpretazione delle caratteristiche delle manoscritture.
Non è compito di un esaminatore forense delle manoscritture occuparsi della validità di una diagnosi grafologica e delle possibili spiegazioni, e non è compito di un grafologo occuparsi della paternità di una manoscrittura. Pertanto, ENFHEX non supporta l’uso di questo Best Practice Manual, in tutto o in parte, per validare il ruolo di un grafologo all’interno dell’ambiente forense.
Esistono cinque principi sostanziali che devono essere considerati quando si esamina la scrittura a mano. Ciascuno dei seguenti principi dipende dalla qualità e dalla quantità della scrittura disponibile.
• Diversi strumenti di manoscritture
• Variazioni nella manoscrittura
• Stili di manoscritture / Sistemi di classificazione
Risulta quindi determinante che le comparazioni avvengano all’interno della stessa classe di manoscrittura, tenendo in conto i fattori che possono contribuire a modificare nel tempo la genuina e naturale forma dell’autografia.
David Ellen – (2005) The Scientific Examination of Documents Methods and Techniques – Second Edition – UK Taylor & Francis Ltd, 1 Gunpowder Square, London, EC4A 3DE
Jan Seaman Kelly & Brian S. Lindblom – (2006) Scientific Examination of Questioned Documents (Forensic and Police Science Series) (English Edition) 2nd Edition, – Taylor & Francis Group, LLC
Caligiuri Michael P. & Mohammed Linton A. – (2012) The Neuroscience of Handwriting: Applications for Forensic Document Examination – CRC Press, Boca Raton, Florida.
Heidi H. Harralson – (2014) Developments in Handwriting and Signature Identification in the Digital Age – Series Editor Larry S. Miller – O Routledge – Taylor & Francis Group London
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Radostin Belensky – (2016) Forensic Examination of Signatures (Forensic Notes Book 1-2-3) – Amazon Media EU S.à r.l.
Heidi H. Harralson & Larry S. Miller – (2018) Huber and Headrick’s handwriting identification: facts and fundamentals – by.
Harralson, Heidi H.; Miller, Larry S. (2017-12-13T22:58:59) . Taylor and Francis. Edizione del Kindle.
Jan Seaman Kelly & Miriam Angel – (2020) – Forensic document examination in the 21st century – First edition. – Boca Raton: CRC Press, 2021. Taylor and Francis. Edizione del Kindle.
ENFSI – (2020) Best Practice Manual for the Forensic Examination of Handwriting – ENFSI-BPM-FHX-01, Version 03 – October 2020
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